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L’appello ai giovani di Manuel Bortuzzo: «La vita riserva belle sorprese, rispettatela»
Dopo la sparatoria che l’ha costretto in carrozzina, la promessa del nuoto ha raccontato la sua storia a San Daniele
Antonio Simeoli22 NOVEMBRE 2019
SAN DANIELE. Il suo è semplicemente e incondizionatamente un inno alla vita. «Rispettate la vostra vita, assaporatela giorno dopo giorno. La vita riserva sempre delle sorprese, belle e brutte, ma una soluzione si trova sempre. L’unica cosa da non fare, però, è sprecarla l’esistenza». Camicia bianca, cravatta scura, orecchino, sorriso da ragazzino sfrontato.
Non conoscessi la tragedia che in febbraio gli ha sconquassato l’esistenza, e non lo vedessi su quella sedia a rotelle, penseresti che Manuel Bortuzzo è semplicemente un ragazzo dei nostri tempi. Invece, quello visto ieri sera, a San Daniele, nell’ennesima puntata di successo del format “Leggermente”, è magnificamente un ragazzo che va oltre i nostri tempi.
Per come ha reagito con forza a quel colpo di pistola sparato da due balordi che l’hanno scambiato per un altro e che l’ha portato a 12 millimetri dalla morte. Avesse anche raggiunto l’arteria addominale, quella pallottola, oltre che le gambe, gli avrebbe portato via l’esistenza. «Invece – ci ha detto Manuel – quei 12 millimetri che mi hanno tenuto lontano dalla morte, mi hanno ridato la vita».
Che deve essere assaporata, cavalcata. Uno che era in lizza per le Olimpiadi di Tokyo e che invece ora come obiettivo ha quello di tornare a camminare e dare l’esempio ai giovani. Gli ricordiamo la tragedia di qualche giorno fa. Il giovane che, con l’auto della mamma, ha interrotto a 16 anni la sua esistenza per una bravata. Manuel ci ascolta.
Lo osserviamo. Lui lì aggrappato alla sua vita usa poche, semplici ma perfette parole. «Ragazzi, la vita si tiene stretta, non va sprecata». Proprio come ha detto il papà del povero Daniele all’indomani dell’immane tragedia di Fagagna. L’auditorium Kennedy a San Daniele è strapieno. La gente scalda le mani per quello che sarà un applauso lungo quasi un minuto pochi minuti più tardi. Ma nel back-stage arriva un gruppo di piccoli nuotatori. Lui, da star del nuoto li accoglie, posa per una foto.
Chiede a ciascuno quale sia in vasca lo stile preferito. L’acqua? «È semplicemente vita, il mio elemento. Ancora il mio elemento». Eppure a Ramuscello, dove visse da bimbo, per lui non c’era l’acqua, ma «un campetto in cemento dove giocavo a basket». E i suoi idoli erano «Shaq, Kobe e naturalmente Michael». Cioè O’Neel, Bryant e Jordan. Poi l‘acqua, il nuoto, il sogno olimpico. E nel frattempo pure la passione per la velocità, per le moto e, ovviamente, per Valentino Rossi.
L’acqua. Madre e matrigna. Come a Venezia qualche giorno fa. «Ma il simbolo di quella città è il leone, e i veneziani reagiranno», spiega il nuotatore. Papà Franco sorride. Da quel maledetto giorno segue il figlio come un’ombra. Ad ammirare da vicino la rinascita del suo ragazzo che nel libro “Rinascere, l’anno in cui ho ricominciato a vincere”, edito da Rizzoli, racconta questi mesi. Perché Manuel non vive, vince. Manuel non è ancorato a quella sedia a rotelle, ma governa quell’attrezzo, con l’obiettivo di lasciarlo quanto prima. La pallottola ha lasciato un filamento di midollo.
C’è speranza. «Io voglio che ci sia speranza. E grazie allo sport e a medici straordinari continuo a costruire questa rinascita». Lui a inseguire un sogno, quello di tornare a camminare, gli altri, i suoi amici-fenomeni, Paltrinieri, Detti, Pellegrini di vincere ancora in vasca.
«Sono fantastici – dice Manuel dei colleghi-star – mi sono stati vicino, domani sera, ad esempio, li vedrò a cena. Sono atleti straordinari e prima ancora persone speciali». Manuel va, si prende l’ovazione. Sollecitato da Gabriele Turissini e dal padrone di casa Paolo Patui sorride, racconta. Come si fa a vivere vincendo. Quasi che sia lui a reggere la sedia a rotelle, non quel nuovo compagno di viaggio le sue gambe. Sì, Manuel è un inno alla vita. Come quando in sala suona splendidamente il pianoforte, la sua nuova passione. E cosi vince anche attraverso a musica.
Lipperini sta coi giovani del web: «I più maldestri sono gli adulti»
La conduttrice radiofonica di Fahrenheit inaugurerà il 9 il festival LeggerMente «I grandi usano la rete come sfogatoio». L’appello contro il degrado: «Leggete»
Paolo Patui* ; (*Curatore del festival)05 NOVEMBRE 2019
Paolo Patui*
Si ricomincia quindi. Per il sedicesimo anno consecutivo. LeggerMente è quasi maggiorenne, ma ha già percorso molta strada e si porta dentro un bel bagaglio di libri, storie, volti, personaggi, anime. Si sale sul palco di LeggerMente non per una esibizione, semmai per un narrazione di sé, del proprio percorso esistenziale e professionale, in modo disinvolto, spontaneo, leggero. Stagione ricca questa non solo di serate tradizionali, ma anche di attività che provocano e interrogano un territorio. Dai martedì di lettura che ormai da otto anni LeggerMente tiene al Csm di San Daniele, all’iniziativa nuova del “libro in sospeso” che regalerà al lettore che vorrà un libro scelto in collaborazione con la libreria W. Meister, fino all’omaggio pieno di affetto (e di sorprese) dedicato ad Alberto Luchini, preside scuole medie sandanielesi, scrittore, e insospettabile illustratore. Ma la stagione nuova è alle porte con i suoi incontri, tutti folgoranti, diversi, emozionanti.
Il 21 novembre sarà con noi grazie al sostegno di Phiresearch e La Financière de l’Echiquier, Manuel Bortuzzo. Serata speciale, unica, regalo prezioso che ci permetterà di incontrare ragazzo di vent’anni vittima di una folle sparatoria e che ha saputo sfidare il destino con la forza, il sorriso e la positività. Nei primi mesi del 2020 un formidabile incontro con Umberto Galimberti (in via di definizione) e i due fermo immagine dedicati a personaggi del nostro territorio capaci di portare contributi creativi ben al di là dei confini regionali. Frizzi Comini e
Tonazzi, bandiere di una provocatoria musicalità demenziale e Ulderica da Pozzo, grande, eccezionale fotografa della nostra anima. Ma l’apertura ufficiale e della sedicesima stagione si terrà sabato 9 novembre con un’ospite scelta non a caso, perché vera portabandiera della necessità e della bellezza della lettura. Loredana Lipperini è da anni voce intrigante e affascinate di Fahrenheit, una trasmissione di riferimento per chiunque frequenti le pagine dei libri. Loredana darà alla prima serata di LeggerMente la sua impronta creativa, fantasiosa, eclettica, capace di spaziare dai grandi classici della letteratura, fino ad alcuni capolavori di una letteratura di genere che lei, giustamente, non disdegna affatto. Se le chiedi un aggettivo per definire il suo carattere, lei ti risponde: «Gothic senza ombra di dubbio», perché il suo fascino per le storie tenebrose e misteriose è noto e ben dimostrato dai libri che ha scritto sull’onda di questo flusso narrativo.
Anticonvenzionale, non legata ad alcun cliché, se le chiedi quale libro consiglierebbe per le scuole lei ti risponde senza dubbio, e sorridente: «IT». Ma d’altra parte, a dimostrazione della sua libertà di gusti e di pensiero confessa che «se c’è un libro che mi ha salvato in un momento difficile è “L’’Orlando furioso”». Loredana, seppur immersa nel mondo dei social di cui è attenta osservatrice ( «Sono un po’stufa dell’associazione adolescenti e uso maldestro del web. Sono gli adulti a usarlo come sfogatoio»), è però ancora una sorta di artigiana della scrittura: «Scrivo a mano in qualunque momento, sul classico taccuino che porto in borsa, e la sera riporto su computer gli appunti presi».
E se le chiedi quali consigli dare a chi volesse dedicarsi alla scrittura, lei ti risponderà: «Leggi. Anche il bugiardino dei medicinali. E poi leggi, leggi, leggi. Gioca. Videogioca. Ascolta musica. Vai ai concerti. Leggi, leggi, leggi. Vivi. Poi leggi. Poi scrivi».
Come perdere un appuntamento con un personaggio così lontano dai riflettori ipocriti del successo e così capace di un approccio libero e sorridente alla letteratura?
Sabato 9 novembre auditorium delle scuole medie di San Daniele, alle 20.45, prenotazione vivamente consigliatati (info@leggermente. it/3393697658). –
messaggero veneto 11 ottobre 2019